Casa delle Grotte di Ara

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La fauna fossile delle Grotte del Monte Fenera

 

L’orso speleo – Ursus spelaeus

Questo orso era diffuso in tutta Europa tra i 300.000 e i 28.000 anni fa e i suoi resti sono stati trovati in numerose grotte. A dispetto del nome non viveva stabilmente all’interno delle grotte ma vi si recava unicamente per passarci il letargo invernale. L’orso speleo (o delle caverne) era di taglia simile a quella dell’orso kodiak attuale: poteva raggiungere i 3 metri di lunghezza e un peso di 700 chilogrammi,. Lo studio della dentatura suggerisce che questo gigante, nonostante le dimensioni spaventose, era prevalentemente vegetariano, al contrario dell’orso bruno che invece è onnivoro.

Orso caverene Monte Fenera- Casa Grotte Ara

Il leone delle caverne – Panthera leo spelaea

In Europa fino all’Ultimo Massimo Glaciale (terminato circa 10.000 anni fa) era diffuso il leone. Diffuso in Europa e Nord America, dal punto di vista osteologico non è distinguibile dal leone attuale. Studi genetici hanno però rivelato che era distinto dall’attuale leone africano, che discenderebbe da un’altra popolazione. Questi leoni sono stati rappresentati in alcune pitture rupestri dai nostri antenati e anche i maschi non sono mai raffigurati con la criniera.

Leone Caverne Monte Fenera Casa grotte Ara

Il rinoceronte – Stephanorhinus sp.

In Europa in questo periodo erano presenti due specie: il rinoceronte di Merck (Stephanorhinus kirchbergensis, recentemente riassegnato al genere Dihoplus) e il rinoceronte dal muso stretto (Stephanorhinus hemitoechus). Il primo, che aveva denti più grandi e più bassi, doveva mangiare vegetali poco abrasivi e preferire quindi ambienti boscosi; il secondo aveva denti più alti e si nutriva di erbe, preferendo quindi ambienti più aperti. I reperti rinvenuti nella Ciota Ciara, a causa dell’elevata frammentarietà, non permettono di distinguere se si tratta dell’una o dell’altra specie.

Rinoceronte Monte Fenera Casa grotte ara

L’uro – Bos primigenius

L’uro era un grande bovide selvatico, antenato dei bovini domestici. Sappiamo molto di questo animale non solo grazie alle numerose pitture rupestri che lo raffigurano, ma perché si è estinto in epoca storica. L’ultimo uro infatti venne abbattuto in Polonia nel 1627. I maschi erano di dimensioni maggiori delle femmine e entrambi i sessi avevano grosse corna rivolte in avanti. Giulio Cesare nel De bello gallico ne parla come di animai molto forti e pericolosi, assolutamente non addomesticabili.

Bos - Casa Grotte Ara

Il cervo – Cervus elaphus

Il cervo che si rinviene fossile al Fenera è esattamente come quello attuale. E’ lungo circa due metri e pesa intorno ai 200 chilogrammi. I maschi durante la primavera inoltrata sviluppano i palchi che, al contrario delle corna dei bovidi, sono caduchi e si riformano ogni anno. I giovani hanno palchi ridotti ma crescendo si ramificano sempre più fino al raggiungimento della maturità. I maschi e femmine vivono separati per buona parte dell’anno finché, tra fine settembre e i primi di ottobre non comincia la stagione degli amori. In questo periodo i maschi cercano di conquistare un harem di femmine.

Cervo Monte Fenera Casa grotte

 

 

 

 

 

Laboratorio di scheggiatura

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